SBK: IMOLA NEL SEGNO DI DAVIES

chaz davies

Imola è una pista strana: sede sdradale stretta, circuito dentro la città ma non cittadino e tra tutte le gare disputate dal mondiale SBK se ne ricorda sempre una del 2002 con Bayliss e Edwards. L’autodromo Enzo e Dino Ferrari è un cicuito tecnico, uno di quelli che se sbagli la prima frenata l’errore te lo porti dietro per tutto il settore. E’ una pista che fa selezione. I sali scendi e le curve cieche che ti fanno vivere ogni giro col cuore a mille. Questo cuore Chaz Davies l’ha fatto battere a tutti i tifosi ducatisti durante weekend di gare, cinquanta punti, bottino pieno. Una  doppietta  indiscutibile arrivo per distacco in solitaria in entrambe le occasioni. Sabato il tracciato si è presentato soleggiato mentre Domenica, la copertura nuvolosa, lo ha reso nettamente più freddo ma questo non ha fatto differenza per Chaz regalando grandi giornate di vittorie alla Ducati.

Jonathan Rea arriva deluso a podio, due secondi posti per lui, sicuramente non può recriminare per il risultato, ma ciò che lo turba è sicuramente vedere Chaz così forte e, nonostante il vantaggio in classifica, sa che non può mai sbagliare e proprio questa pressione lo porta a fare errori: fuoripista in gara uno, lunghi in frenata e noie col cambio in gara due. Questa condotta di gara non gli ha permesso di avvicinarsi a Davies e Sykes è rimasto al lungo nella sua scia anche se non si fatto mai passare da Tom.

Giuliano ha concluso gara due con un buon quarto posto che fa morale anche se il distacco dal suo compagno di team, più di dieci secondi, non lo fanno dormire sonni tranquilli. Dai suoi risultati dipenderà il suo futuro in squadra.

Aprilia ha trovato in Savadori un grande pilota ed una giovane promessa, no che i suoi risultati nella Stock lasciassero dubbi, ma tra i grandi, si comporta sempre meglio. In gara due è partito arrembante è rimasto quarto per tutta la prima parte di gara, prima che la sua moto distruggesse le gomme sino a farlo retrocedere in undicesima posizione. chi ha fatto una gara al contrario di Savadori è stato Jordi Torres nelle prime fasi di gara rimane dietro e lotta con il suo comapgno di team e Hayden, ma il suo passo è come quello dei migliori, termina la gara in settima posizione. Le Bmw del team Althea stanno facendo veramente bene. Un altra azienda che, nonostante la crisi aziendale sta facendo crescendo, è la MV Agusta che ha trovato in Leon Camier un grande pilota che sa indirizzare la crescita della moto e che diventa di gara in gara sempre più consistente: quinto posto dietro Giuliano in gara due.

Nota di merito per Vizziello chiamato all’ultimo secondo dal team Kawasaki GoEleven. Arriva dopo un viaggio di settecento km in circuito e per solo 3 decimi oltre il tempo limite di qualifica non viene ammesso a gara uno, cosa altamente ingiusta secondo me, ed è secondo nel warm up di gara due. Partecipa a gara due e purtroppo cade alla variante prima del rettilineo, la sua gara dura solo quattro giri. Peccato, tanta fatica per nulla, ma l’importante era esserci.

 

STOCK1000: SAVADORI PROFETA IN PATRIA

SUPERSTOCK 1000 SAVADORI
La Ducati in versione stock si è dimostrata veloce si da subito, infatti Jesek -team Ducati Barni- è in pole e De Rosa -Ducati Althea- parte secondo; Tamburini terzo su BMW. Allo spegnimento del semaforo è Calia, partito nettamente prima, che va in testa; il pilota verra poi penalizzato per la falsa partenza. Parte bene anche il compagno di colori di Calia cioè Savadori che si piazza subito tra il duo: Jesek De Rosa. Savadori passa in testa alla gara. Dietro al quartetto di testa c’è Marinò con la Yamaha che punta al sorpasso di  De Rosa, proprio mentre battezza la traiettoria interna per passare l’italiano, la sua Yamaha perde aderenza al posteriore e lo lancia in aria -High Side- la sua moto però colpisce anche il posteriore di De Rosa ed anch’esso viene sparato verso l’alto dalla sua moto. Bruttissima caduta per entrambi che sono andati in clinica mobile; per loro qualche contusione ma stanno bene. Nel frattempo al comando della gara c’è sempre l’Aprilia di Savadori seguito da Jesek e Tamburini che segna un bel giro in: 1’50″229, accorciando sui due. Savadori tenta la fuga, ma il ceco non molla. A dieci giri dalla fine è ancora Taburini a segnare il giro più veloce della gara: 1’49″868; questo tempo lo porta nella scia di Jesek che si difende per un paio di giri prima di cedere il passo all’italiano. Savadori ,dal canto suo, continua a spingere forte e allunga su Tamburini che si sforza per chiudere il gap. A tre giri dalla fine a gomme finite solo Savadori è capace di chiudere un giro in un minuto e cinquanta circa; nessuno regge il suo ritmo ed infatti è lui ad imporsi nella corsa. Tamburini e Jesek completano il podio. Bravo Salvadori con l’altra Ducati Althea a finire quinto. Savadori ha dominato, sin qui, ogni gara di questo europeo, è pronto per il grande salto e se sarà fortunato potrebbe percorrere le orme di Petrucci cioè passare dalla Stock alla MotoGp.