Con ancora le ultime note di “Good save the Queen” nelle orecchie, si arriva alla gara della Superstock 1000. Il padrone della categoria è Savadori che comanda la classifica a tre gare dal termine del campionato. Lo spunto migliore al semaforo è proprio delle Aprilia di Savadori e Calia con De Rosa, Coghlan, Massei e Jezek alle loro spalle. Tamburini partito dodicesimo è già settimo. De Rosa è molto veloce con la sua Ducati Althea -best lap in 1’36″832- e perciò effettua dei sorpassi che lo portano in seconda posizione; Coghlan è terzo. Alla curva “Parco” è sempre De Rosa ad attaccare e si porta in testa alla gara; Savadori non è abituato ad inseguire e difatti al giro successivo ritorna primo. Si formano i primi testa a testa: per la prima piazza è scontro Savadori De Rosa; per il terzo posto Coghlan Calia; in tutto ciò Tamburini, quinto, recupera terreno, il pilota BMW sembra recuperare sugli altri proprio alla staccata della “Quercia”. L’inglese di Yamaha si avvicina a De Rosa e lo sorpassa, ma il napoletano non cede, è coriaceo ed in uscita della “Quercia” tenta di difendersi. A metà gara la situazione tra i due si capovolge, è De Rosa ora ad avvantaggiarsi. È Curioso di come Savadori mantenga una traiettorie più larga in uscita della “Quercia” rispetto gli altri. La staccata per affrontare la “Quercia” è il punto preferito di Tamburini, il quale passa proprio lì Calia. La stessa curva vede la bagarre tra Tamburini e Coghlan: l’italiano è avanti in ingresso, l’inglese è più veloce in uscita ma, sulla variante del rettilineo è Tamburini a sorpassare di forza la Yamaha. Ultimo giro: Savadori continua a guidare come sa, sporco, e si avvia a completare in testa il giro; Tamburini non vuole lasciare nulla di intentato e attacca De Rosa per la seconda posizione. Da qui ne nasce un duello epico: ad ogni curva i due si affiancano, la “Quercia” è terra del Tambu, il misto di De Rosa; alla variante del rettilineo è la BMW avanti ma, alla “Carro” e alle “Misano” è il ducatista a spuntarla. Ennesimo podio tricolore: Savadori, De Rosa, Tamburini. Come sempre la Stock 1000 è puro spettacolo. Menzione speciale per un Tamburini infinito che, violentando la sua BMW, ha recuperato tempo e posizioni sino ad agguantare il podio. Guerriero!