MOTO3: L’IMPERO INGLESE CONQUISTA LA SPAGNA, KENT VINCE, MA CHE QUARTARARO

KENT QUARTARARO MOTO3

Quarta gara del motomondiale che vuol dire ritorno in Europa. Il circuito è quello di Jerez de la Frontera, una pista carica di storia motociclistica; il circuito è bellissimo con tanti appassionati ad affolare gli spalti. Il campione in carica del CEV – Fabio Quartararò – parte dalla pole, alla sua destra Kent – leader del campionato – ed Oliveira – KTM -. Oliveira è il pilota con lo spunto migliore alla partenza e si porta il testa al gruppone. Immediatamente si definiscono le posizioni di testa: Oliveira, Kent, Quartararò e Brand Binder – compagno di team di Oliveira -. I quattro creano già un secondo di gap di distacco sugli inseguitori; dietro, sono Fenati e Bagnaia a guidare il gruppo. Quartararò sin da subito è il più vivace e comincia a prendere le misure su chi gli sta davanti, assaggiando le traiettorie per il sorpasso, suo è anche il giro più veloce della gara in 1’46″962. Vasquez, quinto, spinge al suo massimo per arrivare sulla coda di Binder.I primi quattro non si limitano a mantenere le posizioni e comincia la giostra dei sorpassi: Oliveira e Quartararò sono i due che lottano di più  tra di loro; mentre ci si sorpassa in testa, Vasquez ricuce il distacco. Binder si fa vedere e nel rettilineo passa il francese e completa il sorpasso alla Dry Sack. Record della pista per Binder che segna 1’46″723 -giro più veloce della gara-. Alla curva Lorenzo, Quartararò infila i due davanti a lui. Per problemi tecnici Antonelli si ritira. Metà gara, ed ad ogni giro cambia il pilota in testa: prima Kent, poi Oliveira e di nuovo Quartararò davanti a tutti; la gara è entusiasmante. Kent si produce nel sorpasso più bello della gara sorpassando Oliveria e Quartararò nelle prime due curve del tracciato. Vasquez cala e rinuncia alle possibilità di podio. Ultimo giro, alla prima staccata è Oliveira primo, al tornante Dry Sack invece è Kent che passa tutti e si mette in testa, ma subito Oliveria gli torna davanti. All’ultima curva lo show: Quartararò sceglie la traiettoria interna, toglie tre marce, staccata e moto completamente di traverso: è lungo, lunghissimo, sfiora Kent, e va largo. Kent tiene velocità e traiettoria ed è primo, secondo Oliveria e poi Binder con le KTM. Quartararò quarto, ma tentativo di sorpasso da campione. Kent segna la terza vittoria consecutiva e l’idea del titolo diventa quindi un obiettivo consistente per la sua stagione.

MOTO2: FOLGER VINCE, RINS TENTA ALL’ULTIMA CURVA E VA A TERRA.

MOTO2 FOLGER

A Jerez il cielo è ancora coperto e l’asfalto non brucia. Rabat è in pole, su una pista che conosce al millimetro. La gara scatta  in maniera frenetichttps://wordpress.com/post/66126353/406/a: Rabat fugge subito in testa seguito da vicinissimo da Folger. Spunto importante di Corsi che si porta avanti nel plotone. Lowes attardato finisce dietro, finirà la gara in ventesima posizione a causa di seri problemi tecnici. Rins invece trova immediatamente una grande velocità e si porta tra i primi  segnando dei tempi fantastici: 1’43″218 e poi 1’43″012, che sarà il giro più veloce della gara. Corsi, seguito da Zarcò, è sicuro sulla moto e si produce in sorpassi in ingresso curva: il primo è su Simeon il secondo su Cortese. Rabat e Folger vanno via, Luthi è terzo in solitaria, ma Rins guadagna ad ogni giro decimi preziosi, mentre Zarcò passa Corsi arrivando in quinta posizione. Rins arriva alle costole di Luthi, che regge un paio di giri prima di cedere agli attacchi dello spagnolo. Al decimo giro un incertezza di Tito Rabat lungo il rettilineo che porta alla Dry Sack permette a Folger di sorpassarlo. Zarcò inanella una serie di giri veloci e accorcia le distanze su Rins e Luthi. Rabat che sembrava averne di più di Folger mostra più difficotà del previsto non riuscendo a ripassare il tedesco. Rins,Luthi e Zarcò formano il trio in lotta per la terza posizione. Zarcò passa all’ultima curva Luthi, mentre dietro Morbidelli recupera su Simeon, con Corsi, Salom e Alex Marquez a chiudere la top ten. Siamo sul finale della gara: Folger è imprendibile, Rins gira sui tempi del primo e si porta a meno di un secondo di distacco da Rabat; all’ultimo giro il gap tra i due è di mezzo secondo. Durante il quarto settore Rins è incollato a Rabat, all’ultima curva – la Lorenzo – sferra l’affondo finale: Rabat tiene una traiettoria più esterna, Rins più interna, la curva  destrorsa  è quasi un largo tornante, Rabat imposta già la traiettoria  quando Rins gli arriva addosso: contatto, la ruota anteriore di Rins prende la posteriore di Rabat e Rins cade a pochi metri dal traguardo. Folger vince meritatamente una gara intelligente e perfetta, Zarcò approfitta del contatto tra gli spagnoli e si piazza secondo, Rabat terzo. Diciottesimo Rins, con una carena squarciata taglia il traguardo: zero punti per lui, ma tanto cuore. Il giovane esordiente si affermerà molto presto.
RINS MOTO2

MOTOGP: JEREZ E’ LORENZO’S LAND. MALE LE DUCATI

MOTOGP LORENZO

Alcune gare nascono sotto la stella di un pilota, uno di quelli che magari già molti danno per battuto, ma che in realtà è velocissimo e determinatissimo. Se avete seguito le prove sin dal venerdì saprete che mi riferisco a Lorenzo: costantemente avanti dal primo minuto sino all’ultimo. Sabato ci ha deliziato con un tempo da pole che ha segnato il nuovo record della pista: 1’37″910, nessuno più veloce di lui su questo asfalto. La gara: Marquez parte in seconda posizione, non al 100% per via di una frattura al mignolo sinistro, Iannone – Ducati – chiude la fila; Rossi, capoclassifica, parte quinto. Semaforo spento e Iannone sbaglia la partenza, si pianta lì e perde un sacco di posizioni: il pilota ha inserito la mappatura da bagnato invece del lauch control. Lorenzo, dal canto suo, parte meglio di tutti e sin da subito guadagna decimi importanti per la sua gara. Marquez è secondo, poi ci sono Pol Espargarò, Rossi, Aleixs Espargarò, Crutchlow e Dovizioso. All’ultima curva del primo giro, errore e problema tecnico per Dovizioso che rientra in gara ultimo. Marquez gira sui tempi di Lorenzo, 1’38″735; Rossi si porta terzo passando Epargarò, mentre Lorenzo guadagna mezzo secondo su Marc; Iannone, ripresosi dalla confusione iniziale, comincia la rimonta da Smith. Le posizioni in pista sono già allungate, Lorenzo ha un secondo e mezzo su Marquez, che a sua volta è a due secondi e otto da Rossi, il quale è a più di due secondi dagli inseguitori. Col passare dei giri, Dovizioso ritrova il passo e si porta in zona punti e lo fa anche una sorprendente Aprilia con Bautista. Lorenzo è saldamente in testa e nessuno è in grado di metterlo in difficoltà. A metà gara, Marc perde terreno su Rossi che gli guadagna qualche decimo prezioso; Iannone lotta con A. Espargaro – Suzuki – per la sesta posizione, passandolo non senza difficoltà. Rossi riduce ancora il suo distacco sino a un secondo, ma Marc non ci sta e riprende a spingere riguadagnando terreno; Rossi non ne ha per andarlo a prendere e si accontenta. La bagarre impazza nelle retrovie dove sono quattro piloti a lottare per la decima posizione: Petrucci, Hernandez, Viñales e Redding. Ultimo giro: Lorenzo ha sei secondi di vantaggio e va a vincere la gara, Marc secondo e Valentino terzo – 200° podio per lui -. È mancato solo lo spettacolo dell’ultima curva in questa gara, di certo la guida perfetta e pulita di Lorenzo non incendierà le folle, ma è come caviale per palati fini. Questa vittoria gli ridà morale e fiducia per lottare per il titolo 2015.