MOTOGP: IL CAMPIONE DEL MONDO SI CONFERMA ALLA PRIMA !

lorenzo_qatar

Dopo tante parole, polemiche e veleni eccoci pronti per riaprire le ostilità, ma quelle vere, in pista, non davanti ai microfoni. In Qatar, le MotoGp si presentano con una elettronica più “basilare”, centraline uniche per tutti fornite dalla Magneti Marelli, e nuove gomme marchiate Michelin con cerchione da 17″ rispetto alle Bridgestone e il 16.5″  degli ultimi anni.

Lorenzo vola in pole con Marquez secondo e un fantastico Viñales in terza posizione.Le Ducati -partono in seconda fila- scelgono di usare entrambe le coperture in mescola morbida. Rossi e Marquez la soluzione più dura, invece Lorenzo la dura anteriore e morbida posteriore. Lo spunto migliore al via è di Lorenzo, ma ben presto Iannone e Dovizioso si mettono nella sua scia inseguiti da Rossi, Marquez, Pedrosa e Viñales. Il motore Ducati si fa valere e, sul dritto, volano via a Lorenzo. Jorge riprova ad infilarsi davanti alla prima curva, ma Dovizioso gli chiude la porta. Iannone chiude i primi giri sul passo del 56 basso e i cinque piloti di testa distaccano Pedrosa e Viñales. Marquez passa Rossi in  ingresso e segna anche il miglior giro in 55 e 7, alla tornata successiva Iannone migliora di un decimo il giro di Marc. Le Ducati allungano tantissimo sui rettilinei, ma anche nel guidato non se la cavano male. Dovizioso si fa pericoloso, prima sigla il miglior tempo, poi un passa Iannone, il quale,gli risponde infilandosi nel fazzoletto di asfalto lasciato da Dovi e ripassa in testa; questa bagarre tra i due fa avvicinare gli altri tre piloti. Dovizioso si rimette davanti a Iannone e purtroppo quest’ultimo perde la moto e finisce nella ghiaia. Anche Crutchlow finisce a terra. Adesso è Lorenzo a spingere forte dietro Dovi, Marquez e Rossi sono un po’ più staccati. Rossi sembra mancare di qualcosa e non riesce mai ad attaccare Marquez che invece ha sempre quei venti metri di vantaggio sul pesarese. Lorenzo sorpassa Dovizioso che non riesce a controbbattere alla manovra. Lorenzo comincia il suo martellamento: 1’55″375, scappa via. Questa è una fase di stallo della gara, o meglio una fase che si combatte solo a livello cronometrico, poichè anche Rossi riesce a girare forte quanto Lorenzo, ma i sui distacchi non creano l’occasione per passare Marquez. Lorenzo è già a mezzo secondo da Dovi che si deve guardare le spalle da Marquez, tutti i piloti girano sugli stessi tempi. Lorenzo arriva a girare in 1’55″109, mentre Marquez si infila all’interno di Dovizoso. Lorenzo segna il record della pista girando in 1’54″927, che tempone! Dovizioso svernicia Marc e lo tiene dietro. All’ultima curva dell’ultimo giro Marquez sorpassa nuovamente Dovizioso, ma è troppo veloce, allarga, e Dovizioso può recuperare la seconda posizione. Rossi quarto. Chi ha scelto la soluzione troppo dura, oggi ha perso. Le Michelin hanno garantito una grande performance, sopratutto a Lorenzo e Dovizioso che guidano sempre in maniera molto pulita, sebbene Dovizioso nell’intervista post gara, ammette di averle finite. Lorenzo si conferma il padrone della categoria, dopo che è arrivato in testa alla gara ha dato il meglio di se, come sempre. Le Ducati e sopratutto Dovizioso hanno dimostrato non solo di essere imprendibili sul dritto, ma anche una grande consistenza per tutta la gara, ormai sono lì con i migliori. Marquez, arriva al risultato mettendoci tanto del suo, la Honda non è a livello di Yamaha. Valentino non è stato della partita, sempre lì con i primi, ma mai pericoloso. La prossima gara è in Argentina un tracciato nuovo con un sapore classico; molto veloce e guidato. Vedremo se Valentino sarà capace di ripetere l’impresa di un anno fa.

MOTOGP: MARQUEZ, IANNONE ED IL GABBIANO

AUSTRALIA MARQUEZ VITTORIA

Per quanto mi riguarda, le tappe asiatiche del mondiale le potrebbero ambientare tutte a Phillip Island, perchè è una pista emozionante. E complessa per la messa appunto della moto; vero è che per sfruttarla al massimo bisogna avere un gran motore, ma in MotoGp i cavalli non mancano. Questa pista, che si tuffa nell’oceano, esalta la tecnica di guida: ricordiamo i traversi in uscita di Stoner (padrone assoluto della pista) e Melandri. Oggi è il giorno di Lorenzo e Rossi, ma Marquez è lì pronto a rubare punti a tutti. Della festa è anche Iannone che, a differenza di Dovizioso, è competitivo e parte dalla prima fila. La gara si accende subito ed è uno spettacolo dal primo all’ultimo giro. Iannone, Lorenzo, Marquez e Rossi sono di un altro pianeta. Girano per tutta la gara sotto il minuto e trenta. Lorenzo parte a bomba, seguito da Iannone che viene disturbato da un gabbiano: sì proprio un gabbiano, il volatile, prende il volo troppo tardi e viene preso in pieno da Iannone. Risultato: gabbiano stramazzato, foro sulla Ducati e Lorenzo che conquista la prima posizione. Lorenzo prova come al suo solito la fuga, ma il suo distacco non va oltre i due secondi. Tra Rossi e Marquez è pura battaglia: Rossi entra sempre in maniera chirurgica, Marquez si difende in uscita. Quando i due sorpassano Iannone il ducatista li brucia sul rettilineo, con la formidabile accelerazione del nuovo motore. Rossi infila l’italiano al tornante Honda e si rimette davanti. La gara è un insieme di sportellate tra i quattro. Marquez rompe gli indugi e allunga per recuperare su Lorenzo. Quando lo spagnolo di Honda ha strada libera, mangia decimi preziosi al 99 Yamaha. La rivalità tra due piloti è qualcosa che nasce dal profondo, si da quando si gareggia nelle classi minori, perchè si cresce l’uno al fianco dell’altro. Questo vale per Iannone e Marquez. quando l’italiano è in condizione e vede lo spagnolo davanti si incendia e noin molla nulla. Difatti Andrea all prima staccata svernicia nuovamente Marc. 27 giri sono quasi volati via, a sei dalla fine Lorenzo comanda, seguito da vicino da Iannone Marquez e Rossi. Marc vuole vincere e al tornante Honda tira una staccata furiosa, dove infila Iannone. Rossi passa Iannone con un ingresso millimetrico e la scena si ripete: Iannone di nuovo dietro ai due. Sul rettilineo oramai i pluricampioni del mondo si difendono bene dal 29 Ducati, e lui sbalordisce tutti: approfitta della bagarre Rossi Marquez che arrivano leggermente lunghi perchè Valentino passa il 93 quindi Iannone infila Marc interno e poi vola all’esterno di Rossi un sorpasso da cineteca, poichè troppo bello, lascio la parola alle immagini: http://www.motogp.com/en/videos/2015/10/18/iannone-s-sensational-double-overtake/187557

Iannone non è al sicuro perchè Marc si è messo in testa di vincerla questa gara, quindi ripassa Vale e Andrea e si porta in scia di Lorenzo, Jorge ha ben 9 decimi di vantaggio sul 93, ma Marc è capace di girare in: 1’29″280, ben sette decimi più forte di Jorge, che non riesce a resistere al suo sorpasso. Marquez vince di prepotenza la gara più bella del 2015. Lorenzo secondo e Iannone terzo; quarto Rossi. Lorenzo arriva a meno 11 punti grazie a questa gara con due Gran premi da disputare. Il mondiale è al suo apice. Marquez ora pensa solo ad andare più forte che mai rovinando la festa ora a Vale e ora a Jorge; se poi si aggiunge anche Iannone ecco i fuochi d’artificio. Grazie ragazzi il sonno perso è stato ripagato.

Video e foto by: motogp.com

Il video lo si può trovare anche qui: https://www.facebook.com/Bikes-Chattering-430307650504082/

MOTOGP: MARQUEZ, VITTORIA D’INGEGNO

MARQUEZ INTELIGENTE MOTOGP SAN MARINO

Il week end di Misano si presenta caldo e soleggiato, le temperature sono ottimali per girare sul nuovo asfalto del Simoncelli International Circuit in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Marquez e Lorenzo si dimostrano veloci sin dai primi giri del venerdì, essendo gli unici a girare sotto l’1 e 33. E’ un Marc che fa paura: nella curva Rio si esprime in pieghe estreme che esaltano il suo stile di guida e l’entrata da gomito a terra. Il sabato ci regala un sorprendente Pirro, che con la Ducati GP15 laboratorio, è per molto tempo nelle zone alte della classifica: partirà sesto. Anche Rossi trova la quadra e riesce ad agguantare una prima fila quasi insperata. Lorenzo però si dimostra il più veloce e imprendibile del circuito, infatti la sua pole segna il record della pista romagnola: 1’32″146. La domenica il meteo ci regala ancora sole ma, il cielo coperto minaccia pioggia per la gara. Cade qualche goccia, bagnando solo il pubblico senza creare problemi in pista. La gara è dichiarata asciutta e tutti partono con le slick. Prima del giro di ricognizione, Pirro ha problemi con la moto e parte dai box montando da subito le rain. Lorenzo monta una dura anteriore e media posteriore, Marquez le sceglie entrambe medie. Tutte le moto sono pronte in griglia e dopo lo spegnimento del semaforo un corale urlo di motori squarcia l’aria. Lorenzo è il primo ad uscire dalla “Quercia” seguito da Marquez, Rossi, Pedrosa, Iannone, Smith e Dovizioso. La pioggia riprende e l’asfalto per ora non ne risente mentre Lorenzo tenta la fuga; solo Marquez sembra mantenere il suo passo creando un leggero gap con il resto del gruppo. Siamo al settimo giro, la pioggia si fa insistente come insistente è la lotta tra Pedrosa, Iannone, Dovizioso, Redding e Smith. Tutti i piloti tentano di girare con le slick sul bagnato, ma tra l’ottavo e il nono giro, quasi tutti rientrano e cambiano moto, solo Smith non rientra ai box. Sul bagnato il distacco dei due spagnoli si annulla, Marquez passa Lorenzo e Rossi agguanta i due. L ‘acqua in pista è tanta e Marquez arriva lungo alla Quercia favorendo il sorpasso di Lorenzo. La pioggia cessa, Marquez e Rossi sembrano avere un passo più veloce di Lorenzo: prima è Valentino che ha la meglio sull’hondista poi, sul rettilineo, Rossi affianca il suo compagno di box, il quale gli tira la staccata ma, il cambio di direzione favorisce Rossi. Valentino guadagna 50 metri di vantaggio su Lorenzo mentre Marquez insegue. A dieci giri dalla fine, Marquez sconvolge la gara: rientra ai box per prendere la moto con le slick rientrando quinto alle spalle di Pedrosa. Le due Yamaha non rientrano. Marquez ora sembra volare in pista: recupera e passa Pedrosa in un giro; le Yamaha stanno perdendo secondi importanti con ancora le rain montate. Ad otto dalla fine le Yamaha rietrano e cambiano moto, al giro successivo Lorenzo, alla “Misano uno”, perde il controllo della moto finendo nella ghiaia. Estrema delusione per il pilota spagnolo e grande esultanza di gran parte del pubblico pro-Rossi, dimostrandosi altamente antisportivo ed ignorante. In testa ora ci sono Marquez, Smith, Baz e Corti inseguito da Redding. Le Yamaha Forward si dimostrano impotenti davanti alla Honda factory di Redding che risale in terza posizione, mentre Rossi si piazza quinto inseguito da un velocissimo Petrucci. Intanto tra le Ducati ufficiali è bagarre vera sino all’ultimo metro. Vittoria per Marquez, secondo posto per Bradley Smith e terzo per Scott Redding. Marquez ha vinto la gara grazie ad una mossa rischiosa ed intelligente, rientrando prima di tutti ed al momento giusto. Smith è stato premiato per il suo coraggio e capacità di esser riuscito a galleggiare con le slick sull’acqua. Redding conclude in crescendo il suo WE. Questa evoluzione della gara favorisce Rossi, che ora ha ben 23 punti di vantaggio su Lorenzo: il campionato è ancora aperto, ma il decimo titolo appare sempre più vicino.

Photo by: motogp.com

MOTOGP: ROSSI DANZA SULLA PIOGGIA, PETRUCCI PODIO DI GAS

MOTOGP ROSSI PETRUCCI

La pioggia, cessata durante la Moto2, ci ha dato l’illusione di concedere una tregua per la gara di MotoGp ma così non è stato, difatti, lo start della MotoGP viene rinviato. Tutti i piloti montano una gomma rain morbida. Grandissima partenza di Lorenzo che stacca tutti, poi Marquez, Pol Espargarò, Rossi. Brutta partenza per Dovizioso che si ritrova quasi ultimo e brutta caduta alla prima curva per Hernandez. Espargarò si dimostra molto arrembante e passa il 93 alla curva “Vale”, ma sia lo spagnolo che il 46 si rifanno sotto Espargarò e, durante le curve 13 e 15, si rimettono in seconda e terza posizione. Lorenzo non sembra averne per andar via come al suo solito, infatti Rossi è lì e in ingresso lo sorpassa; della manovra ne approfitta anche Marquez, diventando secondo. Miller in queste condizioni sembra annullare il suo gap di potenza ed esperienza rispetto gli altri, è quinto dietro a Crutchlow e Lorenzo ma, alla frenata per la “Vale” non riesce a fermarsi e stende il suo compagno di squadra Crutchlow. In testa è sempre Valentino a dettare il ritmo: 2’20″302 con alle sue calcagna Marquez e a 1.20 sec. Lorenzo. Pedrosa insegue Lorenzo ed, a sopresa, un ottimo Danilo Petrucci su Ducati Pramac GP14.1 è quinto con una grande rimonta; dietro di lui la Ducati di Dovizioso. Lorenzo riprende il ritmo dei primi ma oramai è gara a quattro per il terzo posto con Pedrosa, Petrucci e Dovizioso ad attaccarlo. Alla “Brooklands” entrata di Petrucci su Pedrosa e si infila anche Dovizioso. Le due Ducati sono performanti sul bagnato e neanche Lorenzo regge il loro ritmo: infatti alla “Abbey” Petrucci attacca lo spagnolo in inserimento, Lorenzo è affiancato a lui per tutta la curva, ma nella curva successiva è il ternano a forzare e passare terzo; anche Dovi ne approfitta e sorpassa la Yamaha. La pioggia aumenta d’intensità e Rossi e Marquez sono sempre in testa con mezzo secondo di vantaggio dell’italiano sul 93. A dieci giri dalla fine la classifica recita: Rossi, Marquez, a +6.278 sec. Petrucci, Dovizioso, Pedrosa e Lorenzo. Siamo all’uscita della “Copse”: Marquez frena e mentre riprende in mano il gas la sua ruota posteriore destabilizza la moto e dopo due sbacchettate violentissime la Honda disarciona il suo cavaliere spagnolo, portando Marquez fuori dai giochi. Otto giri alla fine, i più lunghi per Rossi che ora subisce l’arrembante Petrucci, mentre Lorenzo con un interno su Pedrosa è quarto. Dovizioso ha tantissimo motore e quasi in ogni staccata affianca Petrucci, i due danno vita a staccate sul baganto da infarto: prima Dovi alla “Vale” poi Petrux alla 13. Il Gap tra Rossi e Petrucci ora è di soli tre secondi e il pilota Pramac lima un ulteriore secondo dal 46. Espargarò e Bradl cadono. Cinque giri alla fine: Petrucci e Dovi a 2.160 sec da Rossi; i due ducatisti recuperano ancora due decimi, le loro moto non sembrano fermarsi nelle staccate più dure. A meno tre il gap è di 1.662 sec tra primo e secondo, oramai si fa fatica anche solo a vedere la traiettoria per quanta pioggia cade. Dovizioso molla il colpo su Petrux, Danilo ci prova ancora ma, Rossi riesce a conservare il proprio vantaggio. Ultimo giro: Rossi c’è! 112° vittoria per lui. Secondo un Petrucci meravigliosoe il suo primo podio in carriera. Terzo Dovizioso. E’ stato un Gran Premio da antologia, è successo di tutto: acqua, cadute decisive, sorpassi da “pelo” e risultati sorprendenti. Rossi si conferma il pilota con la personalità e la testa più forte di tutti, forse il più forte degli ultimi quindici anni. Petrucci è la bella conferma che alla fine il valore viene premiato con i risultati e per Dovizioso un podio che fa morale. Tre italiani sul podio e che la festa abbia inizio.

MOTOGP: MARQUEZ FIRMA LA 700° VITTORIA PER HONDA, RIMONTA ROSSI

MOTOGP MARQUEZ 700 HONDA

Gli occhi di meccanici e piloti sono rivolti verso il cielo ma, la gara è dichiarata asciutta. Marc Marquez parte dalla pole position dimostrando, assieme a Lorenzo, un ottimo passo lungo il Week-End. Rossi parte ottavo. E’ Lorenzo ad avere lo spunto migliore: grande trazione e accelerazione che lo portano in testa alla prima curva. Crutchlow allargandosi, porta fuori pista Dovizioso che rientra ultimo. Rossi nei primi due giri riesce a sorpassare Smith e Iannone portandosi quarto all’inseguimento di Pedrosa. In testa Lorenzo e Marquez viaggiano attaccati, il loro passo è simile 1’33 per Jorge 1’32″9 per Marc, anche se il più veloce in pista al momento è Pedrosa. Il distacco tra i due si attesta sempre attorno ai tre/cinque decimi. Intanto Dovizioso comincia la scalata: ora è diaciasettesimo. Rossi recupera, giro dopo giro, il gap su Pedrosa sino a portarsi nella sua scia. Le due coppie sono staccate di circa tre secondi con le Yamaha più composte rispetto alle Honda. Dovizioso ora è undicesimo. Rossi dopo aver studiato le traiettorie di Pedrosa per qualche giro, lo infila in ingresso nel cambio di direzione del primo settore. Pedrosa però non è remissivo, tiene il ritmo di Valentino, che sorpassa alla prima staccata però; un successivo lungo di Pedrosa riapre la porta al 46. Lorenzo e Marquez viaggiano sempre appaiati l’uno nella scia dell’altro: Marc è velocissimo nella prima parte della pista, Lorenzo è imprendibile nel terzo e quarto settore. Quattro giri al termine e Marquez, annullato il distacco da Lorenzo, frena fortissimo per inserirsi nel primo curvone: Marc interno e Lorenzo, esterno, non riesce a resistergli e quindi la testa della gara è Honda. Marquez segna il nuovo record del tracciato in: 1’32″625. Nel giro succassivo Lorenzo prova ad allungare un po’ la frenata ma, invece di recuperare su Marc perde tre decimi. Ora sono le Honda a sembrare più efficaci mentre le Yamaha sono in difficoltà, la posteriore di Lorenzo è consumata. Nell’ultimo giro Marquez riesce a guadagnare il mezzo secondo definitivo da Jorge che gli permette di vincere la gara di Indianapolis. Terzo Rossi che mantiene, a fatica, Pedrosa. Dovizioso conclude nono. Ottima prova di regolarità per Lorenzo ma, Marquez, nel finale, è riuscito a tirar fuori quei decimi decisivi per vincere. Rossi recupera un altro weekend disastroso in gara ed è ancora sul podio, come tutte le gare precedenti. Con questa vittoria Marc regala alla Honda la settecentesima vittoria nel motomondiale, il colosso giapponese segna un nuovo traguardo.
Foto by: http://www.motogp.com

MOTOGP: LORENZO IV, RE MARTELLO.

LORENZO MOTOGP

La domenica del Montmelò, Barcellona GP di Catalunya, è la più calda del weekend: 50° all’asfalto. Nella giornata di sabato è l’impresa della Suzuki a far notizia: pole position grazie ad Aleix Espargaro con un tempo di: 1’40″546; la casa giapponese non era in pole dal 2007 con Vermulen. Il compito più difficile, si sà, è quello di essere performanti in gara ed ecco che le due Suzuki partono molto male, perdendo posizioni preziose; infatti, è Lorenzo ad entrare per primo nella variante “Elf”. Dietro di lui Dovizioso, ottimo spunto alla partenza, Marquez, Smith e Rossi. Cal Crutchlow dice addio alla gara dopo la caduta a seguito di un contatto con A.Espargarò. Marquez è molto arrembante, poichè già al secondo giro si mette dietro Dovizioso e firma il giro che sarà il più veloce della gara:1’42″219.  Quando siamo al terzo giro Rossi passa Pol Espargarò, mentre Marquez è l’ombra di Lorenzo; Marc sembra averne di più: spinge in staccata la sua Honda, sin troppo, poichè per tenere Jorge arriva lungo e cade nella ghiaia. Ennesimo errore per Marc che vale l’addio a sogni iridati. Dopo l’hondista cade anche Pol Espargarò, vittima di una perdita del posteriore. Con la fuoriuscita del 93, il gap tra Lorenzo e Rossi è di un secondo e mezzo circa. Vittima di caduta è anche Dovizioso. Le due Yamaha fanno il passo e sembrano avere un setting perfetto per la gara; in terza posizione ritroviamo un costante Pedrosa che consoliderà la terza posizione. Il passo di gara di Lorenzo è del 1 e 42 alto. Nel frattempo, lungo la pista si sono formate varie coppie di piloti in duello:  Smith-Iannone e Viñales-Redding, che lottano anche oltre i limiti del tracciato, e Petrucci-Bradl. A meno di sei giri dal termine il gap tra gli ufficiali Yamaha si riduce a 1.3 secondi, che diventa 1 all’ultimo giro, ma Lorenzo ha la capacità di farselo bastare per far sua la gara. Rossi secondo e Pedrosa completano il podio. Iannone miglior Ducati quarto, ed il poleman Espargarò finisce la sua gara cadendo. Cosa ci ha detto la gara? Lorenzo sembra inarrivabile, a meno un punto dalla testa del campionato e quattro vittorie consecutive come mai in carriera; Rossi la domenica è sempre veloce, se solo si qualificasse meglio ci sarebbe più bagarre. Sua altezza Lorenzo IV non perde tempo e regna anche in Catalogna.

LORENZO QUATTRO VITTORIE

MOTOGP: JEREZ E’ LORENZO’S LAND. MALE LE DUCATI

MOTOGP LORENZO

Alcune gare nascono sotto la stella di un pilota, uno di quelli che magari già molti danno per battuto, ma che in realtà è velocissimo e determinatissimo. Se avete seguito le prove sin dal venerdì saprete che mi riferisco a Lorenzo: costantemente avanti dal primo minuto sino all’ultimo. Sabato ci ha deliziato con un tempo da pole che ha segnato il nuovo record della pista: 1’37″910, nessuno più veloce di lui su questo asfalto. La gara: Marquez parte in seconda posizione, non al 100% per via di una frattura al mignolo sinistro, Iannone – Ducati – chiude la fila; Rossi, capoclassifica, parte quinto. Semaforo spento e Iannone sbaglia la partenza, si pianta lì e perde un sacco di posizioni: il pilota ha inserito la mappatura da bagnato invece del lauch control. Lorenzo, dal canto suo, parte meglio di tutti e sin da subito guadagna decimi importanti per la sua gara. Marquez è secondo, poi ci sono Pol Espargarò, Rossi, Aleixs Espargarò, Crutchlow e Dovizioso. All’ultima curva del primo giro, errore e problema tecnico per Dovizioso che rientra in gara ultimo. Marquez gira sui tempi di Lorenzo, 1’38″735; Rossi si porta terzo passando Epargarò, mentre Lorenzo guadagna mezzo secondo su Marc; Iannone, ripresosi dalla confusione iniziale, comincia la rimonta da Smith. Le posizioni in pista sono già allungate, Lorenzo ha un secondo e mezzo su Marquez, che a sua volta è a due secondi e otto da Rossi, il quale è a più di due secondi dagli inseguitori. Col passare dei giri, Dovizioso ritrova il passo e si porta in zona punti e lo fa anche una sorprendente Aprilia con Bautista. Lorenzo è saldamente in testa e nessuno è in grado di metterlo in difficoltà. A metà gara, Marc perde terreno su Rossi che gli guadagna qualche decimo prezioso; Iannone lotta con A. Espargaro – Suzuki – per la sesta posizione, passandolo non senza difficoltà. Rossi riduce ancora il suo distacco sino a un secondo, ma Marc non ci sta e riprende a spingere riguadagnando terreno; Rossi non ne ha per andarlo a prendere e si accontenta. La bagarre impazza nelle retrovie dove sono quattro piloti a lottare per la decima posizione: Petrucci, Hernandez, Viñales e Redding. Ultimo giro: Lorenzo ha sei secondi di vantaggio e va a vincere la gara, Marc secondo e Valentino terzo – 200° podio per lui -. È mancato solo lo spettacolo dell’ultima curva in questa gara, di certo la guida perfetta e pulita di Lorenzo non incendierà le folle, ma è come caviale per palati fini. Questa vittoria gli ridà morale e fiducia per lottare per il titolo 2015.

MOTOGP: ROSSI COME MARADONA!

VALENTINO ROSSI MOTOGP2015

Termas de Rio Hondo: è questo il teatro della gara numero tre della MotoGP. Venticinque giri, 35° all’asfalto, rettilineo dove si sfiorano i 330 km\h. In pole ancora lui: Marc Marquez, a suo fianco un fantastico Aleixs Espargarò con una sorprendente Suzuki e Iannone -Ducati-a completare la prima fila; Rossi parte ottavo.
Piccola nota sulla scelta delle gomme: Marquez sceglie la hard anteriore e posteriore, come le Ducati e Crutchlow. Gli altri factory (Yamaha) scelgono la extra hard posteriore.
Partenza: buona quella di Rossi, anche se c’è Iannone che gli da una bella sportellata; al primo giro ci sono: Marquez e dietro Espargaro, Lorenzo, Crutchlow, Dovi e Iannone. Marc allunga avanti, bella la lotta per il terzo posto tra Cal ed Espargarò, il quale perde subito terreno sul dritto e viene infilato dalle Ducati ufficiali. Passano i giri e le posizioni cambiano, ora sono Dovi, Crutchlow, Iannone con Lorenzo e Rossi ad inseguire Marc. La moto di Hernandez va a fuoco e si ritira. Rossi è in rimonta e passa Lorenzo, Iannone e Crutchlow in veloce successione, segnando un giro veloce in 1’39″939. Al decimo giro Marc è a 4.3 secondi di vantaggio su Dovizioso. Rossi è di poco più veloce del Dovi che subisce un preciso ingresso di Valentino, mentre Iannone passa Cal. Adesso c’è un elastico di distacco tra Rossi, seguito da Dovizioso, e Marquez, che varia di circa 2 decimi (Sui 4 sec di gap). Qui comincia il vero inseguimento di Rossi a Marquez, quest’ultimo accusa un leggero decadimento delle sue gomme, poichè non si avantaggia più sugli inseguitori e i suoi traversi in entrata fanno sempre di più apprezzare la sua guida. I giri passano e il distacco si rimpicciolisce: a dieci dalla fine, Rossi è a 3.1 secondi da Marc; a meno otto il distacco è di 2.4 secondi e il giro del 46 è in 1’39″300; meno sette e 2.16 secondi; a meno sei siamo sotto i due secondi 1.4 al terzo settore, con Rossi e Dovi sul passo del 39 basso; a meno cinque record della pista di Vale 1’39″019 distacco a 1 secondo. Marquez sembra per un giro reggere il secondo di distacco, ma è apparenza, Vale a tre giri dalla fine è a 2 due decimi. Al penultimo giro c’è il sorpasso della gara: Rossi gli entra nella curva a destra (la dieci) e passa lo spagnolo; all’uscita è avanti Vale che imposta la curva sinistrorsa, nel cambio di traiettoria Marc è troppo vicino al posteriore di Rossi, lo tocca e va giù. Veramente un peccato la caduta del campione che rincorre la moto, sdraiata, inutilmente . Ultimo giro, Vale va a vincere la gara, in una fantastica rimonta, quest’Argentina ricorda le sue vittorie di dieci anni fa. Seconda una grandissima Ducati con un consistente Dovi. All’ultima curva Cal vince la bagarre con Iannone ed arriva terzo, primo podio per Cal del 2015. Miller prima Open.
Gara fantastica con una grande rimonta, amarezza per il contatto, ma va bene così. Gli occhi gioiosi di Vale sono un espressione fantastica dell’amore per le vittorie e questo sport!

MOTOGP

QATAR GP 2015 MOTOGP: NEL TRIONFO ITALIANO ROSSI C’E’!

QATAR 2015 ROSSI C'E

E’ sempre la più attesa. Difatti è la regina: la più veloce, la più pericolosa.
Qatar 2015, classe MotoGp si ricomincia!
E’ il tempo dei verdetti della pista e Dovizioso, con una Ducati finalmente competitiva, è davanti a tutti con una pole in 1’55″113. Le due Honda , Marquez e Pedrosa, completano la prima fila. Scelta di gomme simile per tutti, solo Valentino Rossi sceglie una dura all’anteriore. Pronti via e Dovizioso e Lorenzo partono bene mettendosi davanti a tutti. Marquez arriva lungo alla prima staccata un errore che lo costringe ad una rimonta indesiderata. Lorenzo guida il gruppetto composto da Dovizioso e Iannone. Dopo un’infelice partenza, Rossi e Pedrosa prendono il ritmo, ma Valentino cambia subito passo e accorcia sul gruppetto dei primi, siglando il giro più veloce in gara in 1’55″267, migliorando quello precedente di Lorenzo in 1’55″428. Il passo dei primi ora si attesta sul 55 e 600 ed 800 mentre Rossi risale la china sul passo del 55 e 300. Marquez mette di traverso la moto ad ogni curva, spinge fortissimo e si ingarella con Hernandez che perde il duello. Cominciano i sorpassi tra Dovizioso e Lorenzo, mentre Rossi è a solo mezzo secondo dai primi. Grandi staccate di Dovizioso, evidentemente Ducati ha risolto i problemi di staccata che lamentava Andrea. Al decimo giro Lorenzo viene passato sul rettilineo da Iannone e Dovizioso (passando sul praticello laterale), ma Jorge non molla e si riporta in testa. La moto di Marquez si muove tanto in ingresso, ma riesce comunque a seguire traiettorie molto strette -le sue preferite-. La gara è un susseguirsi di scariche di adrenalina seguendo i piloti che lottano per la testa: Lorenzo e Dovi marcati da Rossi e Iannone, le Yamaha e Ducati sono veramente stabili, perfette in uscita di curva senza scomporsi mai. A nove giri dal termine Dovizioso è davanti a tutti Iannone un po’ staccato dal trio. Dovizioso riesce sempre a passare Lorenzo alla prima staccata, ma in un paio di occasioni arriva lungo e non mantiene la testa. A meno 7 giri, Lorenzo Dovizioso e Rossi sono sul podio. Rossi passa Lorenzo e si porta secondo. Comincia la bagarre con Dovizioso che non molla nulla e risponde a Rossi sorpasso su sorpasso. Iannone passa Lorenzo ed è terzo. Staccatona di Rossi che infila Dovizioso in inserimento, lotta vera piena di sorpassi. A due giri dal termine ancora Dovi davanti che passa Rossi sul dritto, Rossi che lo ripassa alla prima, ma Dovi torna su nel cambio di traiettoria. Ultimo giro, pericolosissimo incrocio di traiettorie per i due che porta Rossi in testa, Rossi primo e Dovi secondo. Rossi chiude il giro in 1’55″300 e va a vincere questa avvincente gara. Podio tutto italiano. Rossi, Dovizioso, Iannone. Lorenzo e Marquez quarto e quinto. Grande gara della Ducati che ha tirato fuori una moto velocissima, ma oggi Rossi ha scritto una nuova pagina di motociclismo con dei giri fantastici. Dietro durante prove e qualifiche, primo il giorno che conta. Si preannuncia un campionato combattuto ed entusiasmante, con gare decise sempre all’ultimo giro che lo spettacolo continui.

DOVIZIOSO ROSSI IANNONE PODIO QATAR

I TEST PRIMA DELLA TEMPESTA. MOTOGP 2015.

Image and video hosting by TinyPic

Piove poco in Qatar, ma quando lo fa, la MotoGp ci va sempre di mezzo. Infatti l’ultimo giorno di test a Losail è annegato in un mare d’acqua.

La Ducati ha sorpreso tutto il paddock, non che a Sepang 2 sia andata male, ma qui nel deserto è stata costantemente in testa al gruppone. Dovizioso e Iannone hanno fatto un ottimo lavoro, su una moto in costante evoluzione. Sulla moto sono rispuntate le “alette aereodinamiche”, simili a quelle che bocciò Rossi per intenderci. Queste garantiscono più deportanza sull’anteriore della moto perciò la gomma viene portata a “lavorare di più”. Dalle prove sin qui viste possiamo dire che questa moto è nata sotto una buona stella, infatti Dovizioso ha siglato il miglior tempo di 1:54.907, ben al di sotto del record del circuito di Stoner del 2008.  Non lontano Marc Marquez (+198 millesimi)  che ha provato le ultime modifiche sulla sua moto (cupolino nuovo) ed a suo dire non si sta esprimendo al 100% su una pista sporca come quella di Losail. Solo nelle qualifiche del GP sapremo quale tempo avrà nel polso.

Le Yamaha sono più attardate, ma l’introduzione del nuovo cambio seamless comporta tempi lunghi di affinamento con le mappature elettroniche. Mezzo secondo Lorenzo, poco più di 6 decimi Rossi. Valentino nel giorno due ha macinato ben 60 tornate.
Altre due frecce blu hanno illuminato il Qatar  e sono le Suzuki Ecstar, di Aleix Espargaro e Maverik Vinales. Nonostante la bassa velocità di punta hanno dimostrato un ottimo comportamento tra le curve del tracciato, facendo sorridere i due piloti, che stanno obiettivamento svolgendo un gran lavoro come tutto il team.

Anche Crutchlow e Redding, unici piloti Honda clienti full factory, hanno migliorato con le rispettive moto, aumentando costantemente il loro feeling con la stessa.

Piccoli progressi anche per i piloti Open: Miller, Laverty e Baz che continuano il loro apprendistato. Le Yamaha Forward però ( Bradl e Baz) hanno girato troppo poco per avere dei riscontri importanti. Petrucci con la Pramac Ducati si è subito piazzato a ridosso della top-ten, mostrando una buona velocità.

Chi fatica tanto è l’Aprilia Gresini. Bautista e Melandri si stanno sorbarcando un lavoro immenso. Sviluppare le Aprilia direttamente sul campo di gara sarà un lavoro lungo e logorante. Speriamo per il marchio italiano che il morale non sia abbatta da eventuali  risultati negativi (Ducati 2013) e che presto si possano avere progressi incoraggianti.

Il 29 marzo si parte e vedremo a chi darà ragione la pista!

 
Foto by:www.formulapassion.com