MOTOGP: MARQUEZ FIRMA LA 700° VITTORIA PER HONDA, RIMONTA ROSSI

MOTOGP MARQUEZ 700 HONDA

Gli occhi di meccanici e piloti sono rivolti verso il cielo ma, la gara è dichiarata asciutta. Marc Marquez parte dalla pole position dimostrando, assieme a Lorenzo, un ottimo passo lungo il Week-End. Rossi parte ottavo. E’ Lorenzo ad avere lo spunto migliore: grande trazione e accelerazione che lo portano in testa alla prima curva. Crutchlow allargandosi, porta fuori pista Dovizioso che rientra ultimo. Rossi nei primi due giri riesce a sorpassare Smith e Iannone portandosi quarto all’inseguimento di Pedrosa. In testa Lorenzo e Marquez viaggiano attaccati, il loro passo è simile 1’33 per Jorge 1’32″9 per Marc, anche se il più veloce in pista al momento è Pedrosa. Il distacco tra i due si attesta sempre attorno ai tre/cinque decimi. Intanto Dovizioso comincia la scalata: ora è diaciasettesimo. Rossi recupera, giro dopo giro, il gap su Pedrosa sino a portarsi nella sua scia. Le due coppie sono staccate di circa tre secondi con le Yamaha più composte rispetto alle Honda. Dovizioso ora è undicesimo. Rossi dopo aver studiato le traiettorie di Pedrosa per qualche giro, lo infila in ingresso nel cambio di direzione del primo settore. Pedrosa però non è remissivo, tiene il ritmo di Valentino, che sorpassa alla prima staccata però; un successivo lungo di Pedrosa riapre la porta al 46. Lorenzo e Marquez viaggiano sempre appaiati l’uno nella scia dell’altro: Marc è velocissimo nella prima parte della pista, Lorenzo è imprendibile nel terzo e quarto settore. Quattro giri al termine e Marquez, annullato il distacco da Lorenzo, frena fortissimo per inserirsi nel primo curvone: Marc interno e Lorenzo, esterno, non riesce a resistergli e quindi la testa della gara è Honda. Marquez segna il nuovo record del tracciato in: 1’32″625. Nel giro succassivo Lorenzo prova ad allungare un po’ la frenata ma, invece di recuperare su Marc perde tre decimi. Ora sono le Honda a sembrare più efficaci mentre le Yamaha sono in difficoltà, la posteriore di Lorenzo è consumata. Nell’ultimo giro Marquez riesce a guadagnare il mezzo secondo definitivo da Jorge che gli permette di vincere la gara di Indianapolis. Terzo Rossi che mantiene, a fatica, Pedrosa. Dovizioso conclude nono. Ottima prova di regolarità per Lorenzo ma, Marquez, nel finale, è riuscito a tirar fuori quei decimi decisivi per vincere. Rossi recupera un altro weekend disastroso in gara ed è ancora sul podio, come tutte le gare precedenti. Con questa vittoria Marc regala alla Honda la settecentesima vittoria nel motomondiale, il colosso giapponese segna un nuovo traguardo.
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MOTOGP: LORENZO IV, RE MARTELLO.

LORENZO MOTOGP

La domenica del Montmelò, Barcellona GP di Catalunya, è la più calda del weekend: 50° all’asfalto. Nella giornata di sabato è l’impresa della Suzuki a far notizia: pole position grazie ad Aleix Espargaro con un tempo di: 1’40″546; la casa giapponese non era in pole dal 2007 con Vermulen. Il compito più difficile, si sà, è quello di essere performanti in gara ed ecco che le due Suzuki partono molto male, perdendo posizioni preziose; infatti, è Lorenzo ad entrare per primo nella variante “Elf”. Dietro di lui Dovizioso, ottimo spunto alla partenza, Marquez, Smith e Rossi. Cal Crutchlow dice addio alla gara dopo la caduta a seguito di un contatto con A.Espargarò. Marquez è molto arrembante, poichè già al secondo giro si mette dietro Dovizioso e firma il giro che sarà il più veloce della gara:1’42″219.  Quando siamo al terzo giro Rossi passa Pol Espargarò, mentre Marquez è l’ombra di Lorenzo; Marc sembra averne di più: spinge in staccata la sua Honda, sin troppo, poichè per tenere Jorge arriva lungo e cade nella ghiaia. Ennesimo errore per Marc che vale l’addio a sogni iridati. Dopo l’hondista cade anche Pol Espargarò, vittima di una perdita del posteriore. Con la fuoriuscita del 93, il gap tra Lorenzo e Rossi è di un secondo e mezzo circa. Vittima di caduta è anche Dovizioso. Le due Yamaha fanno il passo e sembrano avere un setting perfetto per la gara; in terza posizione ritroviamo un costante Pedrosa che consoliderà la terza posizione. Il passo di gara di Lorenzo è del 1 e 42 alto. Nel frattempo, lungo la pista si sono formate varie coppie di piloti in duello:  Smith-Iannone e Viñales-Redding, che lottano anche oltre i limiti del tracciato, e Petrucci-Bradl. A meno di sei giri dal termine il gap tra gli ufficiali Yamaha si riduce a 1.3 secondi, che diventa 1 all’ultimo giro, ma Lorenzo ha la capacità di farselo bastare per far sua la gara. Rossi secondo e Pedrosa completano il podio. Iannone miglior Ducati quarto, ed il poleman Espargarò finisce la sua gara cadendo. Cosa ci ha detto la gara? Lorenzo sembra inarrivabile, a meno un punto dalla testa del campionato e quattro vittorie consecutive come mai in carriera; Rossi la domenica è sempre veloce, se solo si qualificasse meglio ci sarebbe più bagarre. Sua altezza Lorenzo IV non perde tempo e regna anche in Catalogna.

LORENZO QUATTRO VITTORIE

MOTO2: LA GARA DI RABAT LA VINCE ZARCO

MOTOGP RABAT ZARCO

In Moto2 solo partire dalla prima fila ti tiene fuori dalle sportellate furiose dei piloti dietro di te. Infatti Rabat e  Lowes arrivano indenni alla prima curva, mentre Zarcò e Folger si toccano, uscendo fuori pista e perdendo posizioni e tempo prezioso. Al contrario di questi due, Morbidelli vola dalla ventunesima alla ottava posizione. Contatto anche tra Simeon, Marquez e Cortese, di cui solo Alex Marquez riuscirà poi a rientrare e girare forte lungo la gara. Sono Rabat e Lowes a fare il ritmo e dare spettacolo: prima passa l’inglese poi Tito se lo rimette alle spalle. Nel gruppetto all’inseguimento dei piloti di testa è Rins a cambiare passo: 1’46″474 per lui tempo che lo porta ad essere terzo. Le posizioni quindi sono: Rabat, Lowes,Rins,Aegherter a 7decimi Salom e Zarcò. Rins passa Lowes e si porta secondo. Rabat e Rins guadagnano decimi preziosi su Lowes che non riesce a tenere il loro passo. Rins in ingresso della quarta curva passa Rabat e si porta primo mentre Zarcò gira più veloce di tutto e chiude il gap con i piloti davanti. A dieci giri dalla fine, alla prima staccata, Rabat passa Rins e Zarcò passa Lowes, prima e terza posizione per loro; il passo è sul 47 alto. Rabat abbassa la media sul giro di mezzo secondo tenendo saldamente la testa della gara. Arriviamo così al penultimo giro: Rins arriva lungo e viene infilato da Zarcò, nel successivo, Zarcò si incolla a Rabat e lo passa; Rabat nel tentativo di rispondere al sorpasso di Zarcò tira una staccata che sbaglia finendo fuori traiettoria. Sul traguardo il primo è Zarcò, poi Rins e terzo Rabat. All’ultimo giro Zarcò ha girato in: 1’47″e 6. Il francese ha saputo rimediare ad un’avvio pessimo ma, grazie a strategia e consistenza nei tempi ha vinto facendo, letteralmente, le capriole.

SBKGARA2: REA IL DOMINATORE

REA DOMINATORE

In Superbike nulla è dato per scontato, tranne la competitività di Rea, che quest’anno sta dominando il campionato. La seconda gara di Portimao si presenta senza la pioggia di qualche ora prima. Sykes parte benissimo anche questa volta; Giuliano ha lo spunto giusto e si porta secondo seguito da Davies e Rea. Alex Lowes esce fuori pista, senza cadere, e rientra molto dietro. Rea passa velocemente Davies; Giuliano mantiene la scia di Sykes. Rea alla staccata per la prima curva passa i due piloti di testa, Sykes non ci sta e pur di mantenere la posizione copre la traiettoria esterna; la lotta Kawasaki avvantaggia Giuliano, che si porta primo . Al terzo giro le posizioni sono: Giuliano, Rea -1’43″034-, Sykes e Davies; più attardate le due Aprilia di Haslam e Torres. Camier cade ed al giro successivo si ritira Salom. Alla tornata successiva, a Rea riesce il sorpasso alla prima staccata ma Giuliano lo risupera nella curve immediatamente successive. Rea ritenta al giro dopo ma , è lungo e Sykes lo ripassa, mentre Giuliano si avvantaggia di sei decimi. Terzetto di testa troppo veloce per Davies, che rimane quarto e che viene incalzato da Haslam. Il ritmo è sul 43 alto, per via della temperatura più calda. Al nono giro Rea azzecca la staccata buona, sempre quella della prima curva, per mettersi e mantenersi in testa. Al giro successivo un pulitissimo Sykes passa Giuliano. Dietro, la rimonta di Haslam culmina nel sorpasso su Davies. Rea guadagna tanto davanti portandosi a due secondi di vantaggio; Sykes è in difficoltà ( gomma bucata ) e Giuliano lo sorpassa al tornante. Sykes perde terreno: viene passato da Haslam e a pochi giri dalla fine crolla in ottava posizione. Rea non ha problemi e con 5 sec. di vantaggio si aggiudica gara due,un ottimo Giuliano finisce secondo e un consistente Haslam conclude il podio. Rea ha in mano il campionato quasi cinque gare di vantaggio sul secondo: il suo dominio incontrastato continua.

SUPERSTOCK 1000: TAMBURINI VINCE, OTTIMA YAMAHA.

SUPERSTOCK SAVADORI 2015
Le gare della Superstock 1000 sono un concentrato di potenza, adrenalina e tecnologia che purtroppo dura troppo poco: solo 13 giri per la prima di Aragon. Yamaha, Aprilia, BMW, Kawasaki e Ducati sono le moto che si sfidano sul ring d’asfalto. Luca Savadori su Aprilia, Tamburini con la BMW e l’ex pilota BMW SBK Sylvain Barrier con la nuovissima Yamaha R1 formano la prima fila di una griglia affollatissima.

Alla prima curva ben cinque piloti vanno giù, Savadori si mette davanti a tutti; Luca ha una guida molto fisica e con i suoi movimenti sulla moto sembrano non lasciare possibilità di sorpasso agli altri. Tamburini insegue Savadori con Coghlan e Staring in scia. Coghlan tenta il sorpasso in inserimento su Tamburini, ma l’italiano difende la posizione. Nel frattempo c’è una Ducati (Althea) che brucia il cronometro, quella di De Rosa, che gira ben un secondo più veloce dei piloti di testa. A sette giri dalla fine infatti è a ridosso di Staring, passandolo in staccata e puntando cosi alle posizioni da podio. A quattro dalla fine i primi quattro piloti sono racchiusi in 4 decimi. Oramai le gomme sono allo stremo, ma Tamburini segna il giro più veloce in 1’53”134, nessuno però ha ancora messo a segno il sorpasso decisivo. Ultimo giro, Savadori e Tamburini si giocano la vittoria, arrivano all’ultima curva: staccata infernale di Tamburini che passa dentro, Savadori resiste alla manovra mantenendo una traiettoria esterna, ma non quella ideale perciò Tamburini è più veloce ed arriva primo sotto la bandiera a scacchi. Terzo Coghlan con una fantastica R1, praticamente di serie: prima gara e già podio per la neonata della casa di Iwata, ottime premesse. Domenica ad Assen un’altra sfida di Superstock ci attende, lo spettacolo è garantito.