MOTOGP: TRA ROSSI E LORENZO VINCE PEDROSA

PEDROSA MONTEGI VITTORIA

Montegi, Giappone, il circuito è di proprietà della Honda. E’ qui che le RCV nascono e vengono sviluppate. Ultimamente, però, a farla da padrona sono state le moto Yamaha: sia dalle prove che dalle qualifiche, gli indizi per un pronostico portano tutti alle moto di Iwata. Lorenzo e Rossi sono appaiati tra loro, Marquez parte terzo ma, non è in forma, le Ducati sono veloci sul giro secco ma, inconsistenti in gara. Alla domenica il circuito si presenta sotto l’acqua e tutto il lavoro svolto sin qui è completamente da riparametrare. Lorenzo, Rossi e Marquez, i tre piloti in prima fila, scelgono una gomma rain più dura all’anteriore e soffice al posteriore. Lorenzo parte all’attacco: lui e Rossi sono appaiati alla prima curva dopo lo start, però Jorge mantiene la linea più esterna che lo porta in testa. Lorenzo in pochi giri consolida la sua posizione guadagnando prima 7 decimi su Rossi, che diventano 2 secondi al giro successivo, sino ad arrivare ai 3 secondi di distacco massimo. Dovizioso è l’unico che sembra tenere il passo dei due Yamaha. Iannone è in piena lotta con Marquez, curva dopo curva per guadagnare la quinta posizione; purtroppo la lotta dura poco perchè Marquez ha un altro passo, più veloce, e Iannone finisce la gara nella ghiaia poichè la sua Ducati si ammutolisce. Dovizioso non mantiene più il passo del duo di testa e dietro di lui Pedrosa gli rode metri e decimi pesanti, arrivando poco dopo al sorpasso del ducatista. L’asfalto è sempre bagnato, ma le chiazze di asciutto crescono sempre più. Pedrosa è il più veloce in pista e a nove giri dalla fine riesce a prendere la scia di Valentino riuscendo a sorpassarlo. I valori in campo sono cambiati: Lorenzo non guadagna anzi, il suo margine dall’hondista diminiusce sempre più. Infatti a due giri dal sorpasso su Rossi, Pedrosa sorpassa anche Lorenzo guadagnando la vetta della gara. Pedrosa ha trascinato dietro di sé Rossi che a cinque giri dalla fine è nello scarico di Lorenzo. Jorge arriva lungo ad una staccata e Rossi lo sorpassa diventando secondo. Questo è l’episodio decisivo, poichè Lorenzo non riesce più a ricucire lo svantaggio lasciando la vittoria a Pedrosa ed il secondo posto a Rossi. Pedrosa è in uno stato di grazia, i tifosi giapponesi, al suo passaggio sventolano le bandierine di Marquez poichè Dani sembra il suo compagno di squadra per gli ultimi risultati ottenuti. Dani ha sempre vinto almeno una gara negli ultimi mondiali, ma non ha mai avuto una forma psicofisica come quella attuale; i suoi risultati saranno decisivi per il mondiale ed oggi ne ha benificiato Rossi. Valentino ha mantenuto il suo passo senza esagerare ed ha sfruttato il treno Pedrosa per arrivare alla ruota di Jorge. Vantaggio a +18 punti e prossima tappa Phillip Island, suo fortino dopo il Mugello. Lorenzo si è perso nella sua tattica. Pur di provare la fuga non ha limitato il suo passo ed ha pagato nuovamente dazio sul bagnato; questa scelta potrebbe risultare pericolosa per il suo mondiale, ma non può piovere per sempre, almeno lo spera.

MOTOGP: MARQUEZ, VITTORIA D’INGEGNO

MARQUEZ INTELIGENTE MOTOGP SAN MARINO

Il week end di Misano si presenta caldo e soleggiato, le temperature sono ottimali per girare sul nuovo asfalto del Simoncelli International Circuit in occasione del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini. Marquez e Lorenzo si dimostrano veloci sin dai primi giri del venerdì, essendo gli unici a girare sotto l’1 e 33. E’ un Marc che fa paura: nella curva Rio si esprime in pieghe estreme che esaltano il suo stile di guida e l’entrata da gomito a terra. Il sabato ci regala un sorprendente Pirro, che con la Ducati GP15 laboratorio, è per molto tempo nelle zone alte della classifica: partirà sesto. Anche Rossi trova la quadra e riesce ad agguantare una prima fila quasi insperata. Lorenzo però si dimostra il più veloce e imprendibile del circuito, infatti la sua pole segna il record della pista romagnola: 1’32″146. La domenica il meteo ci regala ancora sole ma, il cielo coperto minaccia pioggia per la gara. Cade qualche goccia, bagnando solo il pubblico senza creare problemi in pista. La gara è dichiarata asciutta e tutti partono con le slick. Prima del giro di ricognizione, Pirro ha problemi con la moto e parte dai box montando da subito le rain. Lorenzo monta una dura anteriore e media posteriore, Marquez le sceglie entrambe medie. Tutte le moto sono pronte in griglia e dopo lo spegnimento del semaforo un corale urlo di motori squarcia l’aria. Lorenzo è il primo ad uscire dalla “Quercia” seguito da Marquez, Rossi, Pedrosa, Iannone, Smith e Dovizioso. La pioggia riprende e l’asfalto per ora non ne risente mentre Lorenzo tenta la fuga; solo Marquez sembra mantenere il suo passo creando un leggero gap con il resto del gruppo. Siamo al settimo giro, la pioggia si fa insistente come insistente è la lotta tra Pedrosa, Iannone, Dovizioso, Redding e Smith. Tutti i piloti tentano di girare con le slick sul bagnato, ma tra l’ottavo e il nono giro, quasi tutti rientrano e cambiano moto, solo Smith non rientra ai box. Sul bagnato il distacco dei due spagnoli si annulla, Marquez passa Lorenzo e Rossi agguanta i due. L ‘acqua in pista è tanta e Marquez arriva lungo alla Quercia favorendo il sorpasso di Lorenzo. La pioggia cessa, Marquez e Rossi sembrano avere un passo più veloce di Lorenzo: prima è Valentino che ha la meglio sull’hondista poi, sul rettilineo, Rossi affianca il suo compagno di box, il quale gli tira la staccata ma, il cambio di direzione favorisce Rossi. Valentino guadagna 50 metri di vantaggio su Lorenzo mentre Marquez insegue. A dieci giri dalla fine, Marquez sconvolge la gara: rientra ai box per prendere la moto con le slick rientrando quinto alle spalle di Pedrosa. Le due Yamaha non rientrano. Marquez ora sembra volare in pista: recupera e passa Pedrosa in un giro; le Yamaha stanno perdendo secondi importanti con ancora le rain montate. Ad otto dalla fine le Yamaha rietrano e cambiano moto, al giro successivo Lorenzo, alla “Misano uno”, perde il controllo della moto finendo nella ghiaia. Estrema delusione per il pilota spagnolo e grande esultanza di gran parte del pubblico pro-Rossi, dimostrandosi altamente antisportivo ed ignorante. In testa ora ci sono Marquez, Smith, Baz e Corti inseguito da Redding. Le Yamaha Forward si dimostrano impotenti davanti alla Honda factory di Redding che risale in terza posizione, mentre Rossi si piazza quinto inseguito da un velocissimo Petrucci. Intanto tra le Ducati ufficiali è bagarre vera sino all’ultimo metro. Vittoria per Marquez, secondo posto per Bradley Smith e terzo per Scott Redding. Marquez ha vinto la gara grazie ad una mossa rischiosa ed intelligente, rientrando prima di tutti ed al momento giusto. Smith è stato premiato per il suo coraggio e capacità di esser riuscito a galleggiare con le slick sull’acqua. Redding conclude in crescendo il suo WE. Questa evoluzione della gara favorisce Rossi, che ora ha ben 23 punti di vantaggio su Lorenzo: il campionato è ancora aperto, ma il decimo titolo appare sempre più vicino.

Photo by: motogp.com

MOTO2: IL BAGNATO NON FERMA ZARCO, TRIONFO INGLESE !

MOTO2 ZARCO INGLESE

Se l’Italia è la terra del sole, l’Inghilterra lo è della pioggia. Nonostante il bel tempo del venerdì e sabato, la mattina di domenica presenta leggera pioggia e asfalto bagnato. E’ la Moto2 ad inaugurare la domenica di gara e Sam Lowes, poleman, si prepara a disputare una grande gara. Allo spegnimento del semaforo è Rabat a mattersi in testa al gruppone, sorprendendo tutti, Lowes parte malissimo. Dopo la “Copse” i primi sono: Rabat, Zarcò, Rins, Folger e Lowes. Al cambio di direzione “Abbey” è Rins a passare Zarcò. Rabat, grazie al suo spunto, guadagna otto decimi sugli altri ma, Zarcò e Rins riescono subito a sventare il suo tentativo di fuga. Primo segnale di bagarre tra Zarcò e Rabat: il francese passa lo spagnolo alla “Vale” ma, il numero uno lo reinfila, con cattiveria, alla “Club” spingendo il francese all’esterno. Alex Marquez, competitivo in questo WE, è terzo ed anche il più veloce in pista. Al terzo giro, Lowes precipita in nona e Marquez passa il compagno di team Rabat, diventando secondo, mentre primo è Rins. Zarcò ritorna su Rabat e si riaccende la sfida per il terzo posto: i due sono vicinissimi durante la “Brooklands” ed il sorpasso si conclude alla “Woodcote”. In tutta questa bagarre, Rins ne ha approfittato guadagnando un margine di 1.131 sec su Marquez. Zarcò punta anche il campione in carica Moto3 e durante le “Becketts” lo sorpassa. Anche la fuga di Rins finisce subito perchè Zarcò ha un ottimo passo: i primi sei, cioè Rins, Zarcò, Marquez, Rabat, Folger e Luthi, sono tutti vicini. A tredici dalla fine, Rabat passa Marquez e Zarcò Rins, diventando leader di gara.  Dieci giri alla conclusione e l’asfalto si sta asciugando velocemente, le gomme rain surriscaldandosi perdono efficiacia ed ora il risultato sta tutto nella sensibilità di guida dei piloti. Rabat passa Rins ed è a 1.332 sec. da Zarcò che diventano però 3.192 al terzo settore: Zarcò vola via grazie a crono di 2’20″954. Le gomme si stanno disintregando e Rabat è molto instabile. Rins trova uno spiraglio alla “Abbey” su Rabat, al momento il rookie spagnolo sembrerebbe recuperare sul francese ma, Zarcò riprende subito a girare forte e mantenere il gap. Errore di Rabat che arriva lungo e favorisce il passaggio di Marquez. Ultimo giro: Rabat riprende la scia di Marquez e lo ripassa. Zarcò comincia a salutare il pubblico della “Luffield” e va a vincere, poi Rins e Rabat. Undicesimo podio per Zarcò, leader indiscusso del campionato e marsigliese in terra britannica: capolavoro Johann.

MOTOGP: ROSSI DANZA SULLA PIOGGIA, PETRUCCI PODIO DI GAS

MOTOGP ROSSI PETRUCCI

La pioggia, cessata durante la Moto2, ci ha dato l’illusione di concedere una tregua per la gara di MotoGp ma così non è stato, difatti, lo start della MotoGP viene rinviato. Tutti i piloti montano una gomma rain morbida. Grandissima partenza di Lorenzo che stacca tutti, poi Marquez, Pol Espargarò, Rossi. Brutta partenza per Dovizioso che si ritrova quasi ultimo e brutta caduta alla prima curva per Hernandez. Espargarò si dimostra molto arrembante e passa il 93 alla curva “Vale”, ma sia lo spagnolo che il 46 si rifanno sotto Espargarò e, durante le curve 13 e 15, si rimettono in seconda e terza posizione. Lorenzo non sembra averne per andar via come al suo solito, infatti Rossi è lì e in ingresso lo sorpassa; della manovra ne approfitta anche Marquez, diventando secondo. Miller in queste condizioni sembra annullare il suo gap di potenza ed esperienza rispetto gli altri, è quinto dietro a Crutchlow e Lorenzo ma, alla frenata per la “Vale” non riesce a fermarsi e stende il suo compagno di squadra Crutchlow. In testa è sempre Valentino a dettare il ritmo: 2’20″302 con alle sue calcagna Marquez e a 1.20 sec. Lorenzo. Pedrosa insegue Lorenzo ed, a sopresa, un ottimo Danilo Petrucci su Ducati Pramac GP14.1 è quinto con una grande rimonta; dietro di lui la Ducati di Dovizioso. Lorenzo riprende il ritmo dei primi ma oramai è gara a quattro per il terzo posto con Pedrosa, Petrucci e Dovizioso ad attaccarlo. Alla “Brooklands” entrata di Petrucci su Pedrosa e si infila anche Dovizioso. Le due Ducati sono performanti sul bagnato e neanche Lorenzo regge il loro ritmo: infatti alla “Abbey” Petrucci attacca lo spagnolo in inserimento, Lorenzo è affiancato a lui per tutta la curva, ma nella curva successiva è il ternano a forzare e passare terzo; anche Dovi ne approfitta e sorpassa la Yamaha. La pioggia aumenta d’intensità e Rossi e Marquez sono sempre in testa con mezzo secondo di vantaggio dell’italiano sul 93. A dieci giri dalla fine la classifica recita: Rossi, Marquez, a +6.278 sec. Petrucci, Dovizioso, Pedrosa e Lorenzo. Siamo all’uscita della “Copse”: Marquez frena e mentre riprende in mano il gas la sua ruota posteriore destabilizza la moto e dopo due sbacchettate violentissime la Honda disarciona il suo cavaliere spagnolo, portando Marquez fuori dai giochi. Otto giri alla fine, i più lunghi per Rossi che ora subisce l’arrembante Petrucci, mentre Lorenzo con un interno su Pedrosa è quarto. Dovizioso ha tantissimo motore e quasi in ogni staccata affianca Petrucci, i due danno vita a staccate sul baganto da infarto: prima Dovi alla “Vale” poi Petrux alla 13. Il Gap tra Rossi e Petrucci ora è di soli tre secondi e il pilota Pramac lima un ulteriore secondo dal 46. Espargarò e Bradl cadono. Cinque giri alla fine: Petrucci e Dovi a 2.160 sec da Rossi; i due ducatisti recuperano ancora due decimi, le loro moto non sembrano fermarsi nelle staccate più dure. A meno tre il gap è di 1.662 sec tra primo e secondo, oramai si fa fatica anche solo a vedere la traiettoria per quanta pioggia cade. Dovizioso molla il colpo su Petrux, Danilo ci prova ancora ma, Rossi riesce a conservare il proprio vantaggio. Ultimo giro: Rossi c’è! 112° vittoria per lui. Secondo un Petrucci meravigliosoe il suo primo podio in carriera. Terzo Dovizioso. E’ stato un Gran Premio da antologia, è successo di tutto: acqua, cadute decisive, sorpassi da “pelo” e risultati sorprendenti. Rossi si conferma il pilota con la personalità e la testa più forte di tutti, forse il più forte degli ultimi quindici anni. Petrucci è la bella conferma che alla fine il valore viene premiato con i risultati e per Dovizioso un podio che fa morale. Tre italiani sul podio e che la festa abbia inizio.

SBKGARA1: FA TUTTO SYKES MA VINCE REA

SBK REA

La domenica portoghese regala un meteo completamente diverso rispetto ai giorni precedenti: cielo coperto, minaccia pioggia e asfalto più fresco. Giuliano parte in pole position ma, al via è Sykes il più veloce; al suo seguito le due Ducati, con Rea che arriva subito in quarta posizione. La Ducati di Giuliano balla tanto alla prima apertura di gas, problema che gli fa perdere tante posizioni: finisce in nona. Rea passa Davies e si mette dietro il compagno di squadra che vede dimezzarsi il vantaggio iniziale. Sykes è il più veloce in pista: 1’42″666.  La coppia Kawasaki vola in testa; per il terzo posto è gara tra Davies e Haslam che girano sul minuto e 43 sec. Col passare dei giri il ritmo di Giuliano migliora e riesce a risalire sino alla quinta posizione. A metà gara Rea rompe gli indugi e alla prima staccata passa in testa. Il meteo cambia e la pioggia comincia a scendere: inizialmente è leggera ma a sette giri dal termine si intesifica, la direzione gara mostra la bandiera bianca (possibilità di rientrare ai box e cambiare le gomme, senza interruzioni) e tutti i piloti rientrano freneticamente. Solo  Sykes rimane in pista per un altro giro e riesce a completarlo in un tempo ottimo: infatti quando rientra lui, la pit line è libera e all’uscita dei box si ritrova in testa assieme a Rea. Haslam sul bagnato non riesce a frenare e cade quindi Davies rimane da solo in terza posizione. Sykes con l’assetto da bagnato è molto aggressivo e fa l’andatura, a tre giri dalla fine ha la gara nel polso. Nel curvone finale Rea però è molto veloce, nel giro successivo i due sono ancora appaiati ma, la moto di Sykes ha un rallentamento importante che determina il sorpasso di Rea. All’ultimo giro Rea è quasi incredulo nel rimanere da solo e va a vincere, Sykes riesce a riordinare la moto e arriva secondo; terzo Davies che agguanta un’altro podio. Rea consolida la leadership ma , Sykes è tornato ad essere veloce ed a meno di guai tecnici si giocherà sempre la vittoria.